una prigione per l’Italia?

Il mio paziente ottenne oggi ha da farmi vedere una cosa. Me l’ha dato mia nonna, fa. Esce un grado militare dalla tasca. Io a nonno non l’ho mai conosciuto, fa lui, ma io porto il suo nome. Nonna ha detto che forse sono abbastanza grande per capire e mi ha raccontato che il nonno è andato in guerra a combattere per l’Italia libera e questo stava sulla sua divisa da militare. Ti vedo contento, dico. Lui sorride e rimette il grado nella tasca del giubbino. C’è una cosa che non ho capito ma non l’ho chiesto a nonna perchè lei si è messa a raccontarmi un mucchio di fatti successi in guerra ma non ci ho capito granchè. Continuava solo a dirmi che l’Italia aveva bisogno di essere liberata. Ma come è possibile?

Si può mettere in prigione un paese?

6 risposte a “una prigione per l’Italia?

  1. Ciao Roberta, ho appena letto con attenzione tutti i tuoi post, andando a ritroso fino a quello che dà il nome al sito.
    Leggere i tuoi messaggi mi ha caricato positivamente, perché trovo nei bambini, e quindi nel domani, la consapevolezza di cui il mondo finge di poter fare a meno.
    Sono fiero di come porti avanti il tuo lavoro; ora che sono adulto so che mi è mancata una persona con la tua sensibilità e competenza, quando alle medie leggevo come un razzo ma non assimilavo e non riuscivo a scrivere un tema accettabile, sebbene leggessi correttamente dall’età di tre anni.
    Insomma, il tuo lavoro è più di una speranza… Continua così!

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