Ti devo parlare, fa la mamma del mio paziente che adesso sta in prima media e nel cosiddetto "gruppo dei potenti". Va bene, faccio, ma è successo qualcosa, continuo. Sì, fa: sono appena tornata da scuola. Aspetta cinque minuti: congedo il paziente e poi ho i dieci minuti di spacco. La signora aspetta. Io congedo il paziente con profusione di ci vediamo, bacinobacino, abbraccino, va tutto bene, dovrebbe esercitarsi un pò a casa ma, se non può, pazienza. Faccio entrare la signora agitata del paziente di cui sopra. La signora siede alla sediolina della scrivania. Le offro da bere in un bicchiere giallo limone di plastica. Io, fa, io non ho mai avuto problemi fino a un anno fa e adesso mi chiamano perchè sta nel gruppo che dà fastidio. lo so che lui è contento perchè nessuno lo sfotte più e nessuno gli dice che è scemo ma io gli ho dato una educazione e niente, io non me lo riconosco più. Ho provato vergogna quando mi hanno detto che cosa stanno combinando mio figlio e il suo gruppetto. Loro non sanno cosa fare e hanno dato la colpa a tutti noi genitori ma io non so cosa fare. Mio figlio è cambiato, te ne sei accorta anche tu, chiede. Sì, faccio con la testa: è menefreghista, ha una prosopopea assurda. Come dici tu, come dici tu, fa la signora stanca. Fino a un anno fa era educato, cosa è successo, cosa è successo, io non me lo spiego. Le insegnanti non riescono a fare lezione perchè il gruppetto disturba, ma dove si arriverà di questo passo, chiede rassegnata la signora. Non ho risposte per lei. Lo capisce. Secondo te a chi devo chiedere consiglio, domanda come una preghiera.
come mi devo comportare?
duro lavoro quello di fare la mamma…
Difficile situazione. Credo che tu o la mamma non possiate fare un granchè, forse spetta ai professori distruggere il mito dei potenti, prendendo misure drastiche di punizione e facendogli capire che il bullismo non paga. Ma lo so che è tutta teoria.
In una skituazione come quella delle pure misure repressive avrebbero probabilmene l’effetto opposto, quello di esacerbare la situazione (come sempre tendono a fare le opzioni puramente repressive). Quanto al pazientino, mi pare che abbia trovato un modo per traslare il suo problema, ma senza risolverlo. Forse è questo il bandolo della matassa: nella sua mente ci sono due categorie, le vittime e gli oppressori e la soluzione che ha trovato per non essere più una vittima è di fare il salto dello squalo. à da questa prospettiva che va scosso.
salve a tutti.
@type: in effetti sto pensando come smuoverlo dal dualismo di cui tu parli senza farmelo nemico a vita e non riuscire più a cavarci un ragno dal buco. la situazione è davvero delicata.
Infatti non dico puramente repressive, dico di fargli capire che il bullismo non è corretto. I bulli liberi di disturbare gli altri poi prendono il sopravvento, e detengono il potere. Si tratta di far capire che non sono loro che lo detengono, che non lo detiene nessuno, che la scuola è di tutti e il rispetto è fondamentale. Farglielo capire. Finchè non lo capirà , è chiaro che il pazientino vorrà stare dalla parte dei potenti.
ciao Xelma, grazie del tuo consiglio. abbracci:-)
Si è liberato da un ruolo, gettandosi in un altro.. non saprei se al momento sia un bene o un male, per lui dico.. Anche se quello che fa non è giusto forse è il suo modo di riscattarsi. La vedo difficile da affrontare. Davvero.
E provo tenerezza paer quel bambino.
Un giorno che vieni lo tratti come se il bullo fossi tu, sfottilo, ridacchia, disturba, levagli le cose di mano, sii insopportabile, dopodiche’ digli— “ecco questo sei tu”
questo è il risultato di quello che era prima… lui lo sa, ma è troppo presto per comprendere una via di mezzo? un compromesso?
mayasid, un compromesso tra una vittima e un carnefice non è possibile.Qui il problema sta nel fargli capire che i due ruoli sono parimenti indesiderabili ma che, per fortuna, ci sono anche miGliardi di altri ruoli possibili là fuori. Insomma, che deve uscire da questa dicotomia S/M.
ciao may: niente compromessi purtroppo e type ha ben raginone, il problema è che non posso usare il sistema consigliato dalla Volper che ragionevolmente sarebbe il più logico ma salta se si fa un discorso di tipo educativo. ci stiamo ragionando con la psicologa e troveremo un modo. grazie a tuti dei consigli, r